GIOVANNI FERRARI E LA NASCITA DELL’ACCADEMIA

Il Maestro Giovanni Ferrari, insieme al Maestro Fondatore NG Weelian e ad altri Maestri, ha contribuito alla nascita dell’Accademia Lenhua Cientao Italia.

(Trovi qui la storia del Maestro Fondatore)

Quando hai iniziato a frequentare i corsi del maestro Weelian? Cosa ti ha spinto ad avvicinarti ad un corso di arti marziali?

Fin da bambino sono sempre stato attratto dalle arti marziali, in particolare dal Kung fu. All’età di 16 anni, con un amico ci siamo iscritti in una palestra dove si praticava lo stile Pakua. Nel 1990 ho iniziato a seguire i corsi del Maestro Weelian. Probabilmente data questa mia attrazione, come si pensa nel buddismo, in un altra vita già praticavo quest’arte!

Qual era la concezione delle arti marziali in quegli anni? Come venivano viste?

Erano anni in cui cominciavano a prendere piede anche le arti marziali cinesi, fino a poco tempo prima poco conosciute e ancora meno praticate. Il karate e lo judo erano le più in voga sul territorio di Bergamo. Il Kung fu lo si conosceva più che altro grazie ai film di Bruce Lee. Le palestre dove poterlo praticare erano pochissime. All’inizio si guardava poco il lato filosofico dell’arte marziale, era più una ricerca della disciplina più efficace e spettacolare.

Perché l’intenzione di creare un’accademia? A che scopo?

Vista l’imminente partenza del maestro fondatore, era l’unica soluzione pratica per non creare troppi contrasti. Il maestro Weelian ha optato per la creazione di un’accademia dove gli allievi più anziani sarebbero diventati i soci fondatori. L’idea era quella di poter divulgare l’insegnamento del Maestro fondatore nel modo migliore possibile. L’alternativa era quella di creare una scuola tradizionale di arti marziali, ma ciò avrebbe reso molto più difficile l’apertura di nuove palestre. Avere un’associazione alle spalle garantisce uno stile comune, nonchè regole uguali per tutti.

Quali sono i principi che hanno ispirato la creazione dell’associazione?

Ad essere sincero, non penso che tutti noi fossimo consapevoli di cosa si stava creando e quali fossero i principi di cui avevamo bisogno per andare avanti. Eravamo molto giovani e senza l’esperienza che oggi ci contraddistingue. Ne abbiamo passate tante, e tante altre ne passeremo, ma se siamo ancora uniti penso che l’intuizione del Maestro Weelian fosse giusta. 

Come era il clima nei primi periodi di creazione della Lenhua Cientao? Criticità?

Essendo tutti molto giovani, all’interno del gruppo docenti i contrasti e le discussioni non mancavano (e non mancano neppure ora). Trovare punti di accordo tra tante persone non è mai semplice. La partenza del Maestro ha fatto diventare reale tutto quello che, fino a quel momento, era solo teoria. La creazione dell’Associazione è stato un modo per tenerci uniti e ricordarci la cosa più importante: far conoscere e diffondere il kung fu Lenhua Cientao.

Dove vedi la Lenhua Cientao nel futuro?

Penso che, grazie al lavoro che stiamo svolgendo e alla passione che ci mettiamo, la nostra Associazione si ritaglierà uno spazio di un certo rilievo all’interno del mondo delle Arti Marziali in Italia. Non è facile, ancora oggi bisogna combattere contro luoghi comuni e false idee su questa disciplina. È importante essere sempre al passo con i tempi e non rimanere fermi, il mondo cambia e lo dobbiamo fare anche noi. Le idee che funzionavano anni fa, ora non sono più attuali. La costante innovazione, pur rimanendo legati alla filosofia originaria della Lenhua Cientao, è importante per poterci avvicinare alle persone.

In foto: Giovanni Ferrari con il Maestro Fondatore Weelian.