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CLASSIFICAZIONE DELLE ARTI MARZIALI

Arti marziali

Le arti marziali sono metodi di combattimento spesso concepiti per ragioni tra loro differenti. Alcune sono nate come autodifesa mentre altre per offesa, per applicazioni militari oppure per competizione sportiva, orientate allo sviluppo fisico o a quello mentale e spirituale, etc. La classificazione delle arti marziali non è semplice ed esistono numerosi criteri, i principali sono 3:

AMBITO TECNICO

Senza armi o disarmate. Questa tipologia può concentrarsi su strikes (attacco fisico diretto destinato a causare un trauma su un avversario), su grappling (combattimento corpo a corpo che si basa sull’afferrare l’avversario) oppure su entrambi.

  • Utilizzo in maniera significativa di pugni: Boxe o pugilato, Wing Chun, Karate
  • Discipline che usano prevalentemente i calci: Taekwondo, Capoeira, Savate
  • Tecniche di proiezione: Judo, Sumo, Wrestling, Aikido
  • Discipline che utilizzano blocco articolare / strangolamento / prese di sottomissione: Judo, Jujutsu, Sambo, Kung Fu

Armate. Prevedono l’utilizzo di un ampio spettro di armi. A volte, l’allenamento con un’arma specifica può essere considerato uno stile a sé stante: ad esempio il kenjutsu e il kendo (spada), il bojutsu (bastone) e il kyudo (tiro con l’arco).

Se sei interessato all’origine delle armi utilizzate nelle arti marziali, leggi questo articolo.

PER APPLICAZIONE O INTENTO

La seconda tipologia di classificazione delle arti marziali prende in considerazione l’intento di quella disciplina.

Orientate al combattimento. Sono tutte quelle discipline che hanno come scopo il combattimento, come la Box e l’autodifesa.

Orientata alla salute e al benessere. Molte arti marziali, in particolare quelle asiatiche, si basano su tecniche relative alle pratiche medicinali. 

Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello della pratica moderna delle arti marziali fisiche come mezzo di condizionamento fisico. Tale allenamento mira ad ottenere diversi benefici come riduzione dello stress mentale, miglioramento dell’autostima e dell’umore, aumento della forza, della flessibilità muscolare, della mobilità articolare, ecc.

Orientate sulla spiritualità. Le arti marziali possono essere collegate alla religione e alla spiritualità. Si ritiene che numerosi stili siano stati fondati, diffusi o praticati da monaci o monache.

Gli stili giapponesi, quando riguardano le qualità “non fisiche” del combattimento, sono spesso fortemente influenzati dalla filosofia buddista. Sono particolarmente ricorrenti i concetti come “mente vuota” e “mente del principiante”.

Le arti marziali tradizionali coreane pongono l’accento sullo sviluppo spirituale e filosofico del praticante. Un tema comune nella maggior parte degli stili coreani è il valore della “pace interiore”, raggiungibile solo attraverso la meditazione e l’allenamento individuale. È opinione comune che i coreani concepiscano l’uso della forza fisica solo per l’autodifesa.

ZONA DI ORIGINE

Una delle principali caratteristiche per poter effettuare una classificazione delle arti marziali è senz’altro il luogo di origine, perché il carattere nazionale conferisce caratteristiche specifiche nel modo di combattere.

Le arti marziali cinesi, spesso chiamate genericamente con il nome di kung fu e wushu, comprendono diverse centinaia di stili di combattimento che si sono sviluppati nel corso dei secoli in Cina. Esempi tipici includono gli esercizi fisici di Shaolinquan, i metodi di allenamento ispirati alle filosofie, alle religioni e alle leggende della Cina antica.

Le arti marziali giapponesi si riferiscono alle discipline originarie del paese del Giappone. In riferimento ad esse, vengono usati almeno tre termini differenti.

  • Budō, originariamente riferito ad un vero e proprio stile di vita che comprendeva dimensioni fisiche, spirituali e morali
  • Bujutsu, riferito all’applicazione pratica delle tattiche e tecniche marziali nel combattimento reale
  • Bugei, per l’adattamento o il perfezionamento di tali tattiche e tecniche, al fine di facilitarne l’istruzione e la diffusione sistematiche.

Le arti marziali coreane sono pratiche e metodi militari originarie della Corea. La storia delle arti marziali coreane risale all’epoca preistorica. Il popolo coreano ha sviluppato arti marziali e strategie militari uniche al fine di difendere sé stessi e il loro territorio.

Oggi sono praticate in tutto il mondo. Più di uno su cento della popolazione mondiale pratica una qualche forma di Taekwondo (una tipica disciplina coreana che sfrutta prevalentemente l’uso dei calci). 

Tra le arti marziali più antiche abbiamo anche quelle indiane (come il Kalarapayuttu e la lotta indiana) che hanno avuto influenza sulle arti del sud est asiatico.

Troviamo una passione per la lotta e per alcuni stili di pugilato anche in Europa, in Africa e in Sudamerica, come la lotta Greco-Romana, il Pancrazio, la Boxe, la Savate francese, il Laamb senegalese, il Brazilian Jiu Jitsu e la Capoeira.

Nel nord America hanno avuto origine discipline relativamente recenti come il Jeet Kune Do, la kickboxing, il Grappling e le MMA. Queste ultime sono sport da combattimento a pieno contatto che consente di colpire e lottare, sia in piedi che a terra, usando tecniche di vari sport di combattimento e arti marziali.